29/04/2011
di Gianpiera Usai
Questo è un obiettivo dell’ANCIM che ha programmato due iniziative importanti in due realtà insulari diverse:
la prima in Sicilia a S. Maria Salina, dove a luglio sono previsti due giorni di riflessione sul tema dell’Unità d’Italia come processo iniziato nel 1861 ed ancora in itinere.
Mai come oggi si deve parlare dell’Unità d’Italia come processo teso a superare i localismi, i confini geografici ed a fare della coesione, della lotta all’esclusione economica e sociale le nuove armi di questa “lotta” verso un’unificazione dei popoli.
Allora l’unificazione venne conseguita con armi vere ed a prezzo di molte vite umane, ma anche allora partì dal popolo, dai cittadini che per primi credettero in quell’obiettivo, ora sono sempre i cittadini che, per primi, confermano l’unità anche con semplici gesti di presenza a manifestazioni ed esponendo la bandiera italiana nelle proprie case.
Le isole minori italiane sono impegnate in questo processo già da molti anni con l’obiettivo di superare i confini del loro agire limitato dal mare che le circonda, ma anche da tendenze che spingono verso un fare per singola istituzione piuttosto che per un agire solidale, partecipato da tutti i cittadini e con progetti di sviluppo che vedano unite le isole Tremiti con quelle della Sicilia, della Campania, del Lazio, della Sardegna, della Liguria e della Toscana.
Le isole minori vogliono estendere questo modello di coesione e di unità anche ad altre realtà insulari del Mediterraneo. L’Unità d’Italia è partita da lontano per arrivare fino a noi.
Ora le piccole isole italiane vogliono partire da loro per creare un nuovo spirito di solidarietà e di unità in un’area più vasta che è quella del mediterraneo.
Queste sono le riflessioni che l’ANCIM si propone di approfondire nei suoi giorni Salinesi ed auspicano che il Presidente della Repubblica possa essere presente per dare, con la sua partecipazione, un ulteriore segnale su questi temi.
L’altra iniziativa particolarmente significativa che l’ANCIM condivide e che va oltre l’evento commemorativo è quella in itinere all’arcipelago di La Maddalena.
Qui la scelta fatta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Regione Sardegna e dal Comune di La Maddalena è stata quella di dare nuova vita ad un fortino, nato per scopi bellici, di difesa ed in definitiva di esclusione da invasione da parte di altri popoli, e di trasformarlo in un luogo di cultura, di incontro e di dibattito continuo, partendo dalla figura di Giuseppe Garibaldi, ma estendendola ai nuovi concetti di Unità d’Italia che sono diventati la coesione e la lotta a qualsiasi esclusione sia economica che sociale.
Questo obiettivo è reso possibile per la generosa messa a disposizione, da parte del Senatore Mario Birardi, della sua magnifica collezione raccolta in tanti anni dedicati a trovare i pezzi più significativi, più insoliti, più rari ma anche più sconosciuti di questo Risorgimento italiano che ha avuto in Giuseppe Garibaldi uno dei suoi maggiori fautori. All’interno di questa raccolta, accanto ai pezzi di rilievo artistico e storico, non mancano gli aspetti umoristici e vignettistici che insieme alle valutazioni più altamente culturali strapperanno un sorriso ai visitatori della mostra.
Questa pregevole raccolta di quadri, scritti, statue, ceramiche ed oggetti di oreficeria lascerà, tra breve, la casa del Senatore Mario Birardi – dove è stata oggetto di fruizione da parte dei suoi amici e di altre persone che hanno avuto il privilegio di poter vedere cose di così grande pregio culturale e storico – per essere messa a disposizione di tutti quelli che vorranno venire in questo pezzo di natura bellissima ed al sole e mare potranno unire questo percorso culturale e storico unico per le cose che si potranno vedere e per il contesto in cui saranno inserite.
Fino ad ora il focus delle visite all’isola di Caprera era costituito dalla casa di Garibaldi, dalla vista del contesto quotidiano in cui Garibaldi ha vissuto, in definitiva dalla sua vita familiare e dalla sua tomba; da ottobre prossimo, con il ricupero del forte di Arbuticci che ospiterà la collezione, data in comodato d’uso gratuito dal Senatore Birardi, verrà creato un percorso più completo e più interessante.
Esso sarà teso ad ampliare non solo gli orizzonti visivi, ma soprattutto quelli culturali e di dibattito che saranno creati.
Senza questa iniziativa il mero ricupero architettonico di una struttura di pregio e di grande fascino sarebbe stata un’iniziativa simile ad altre, in questo modo invece si darà nuova vita e nuovi obiettivi di godimento di un bene come il forte di Arbuticci.
Quindi, un’azione generosa e lungimirante quella del Senatore Mario Birardi di dare il “suo tesoro” perché diventi patrimonio di tutti, ma sia anche occasione di nuova occupazione giovanile in un’area in cui questo problema di carenza di occasioni di lavoro e di povertà è particolarmente accentuato.
Questo ampliamento di prospettive sarà di utilità anche a tutte le altre realtà ricettizie, commerciali, artigianali e di servizi presenti nell’isola e quindi ad un benessere più diffuso.