05/06/2008
I lavori di Insulae – Piccole grandi isole d’Europa si sono chiusi ieri con la Carta delle Isole Europee. Non una semplice dichiarazione d’intenti, ma un vero e proprio piano programmatico che risponde al fermento particolare che si respira intorno ai temi dell’insularità e ne promuove e tutela l’immenso patrimonio.
In questi anni si è cercato di superare l’emarginazione e la vulnerabilità delle piccole isole, cercando forme di sviluppo alternative al turismo e cercando azioni comuni ed integrate fra le diverse isole europee. Per questo le parole d’ordine della carta sono: concertazione, coesione, compatibilità e coerenza, cooperazione.
I rappresentanti delle isole italiane e delle delegazioni europee presenti (Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Svezia) si sono dunque impegnati a “favorire la crescita sociale e lo sviluppo economico di tutte le realtà insulari (…); creare uno spazio stabile di cooperazione tra le isole europee; promuovere gli interessi comuni nell’ambito dell’unione europea; favorire gli scambi tra le varie comunità isolane; attivare un GECT con altre isole del mediterraneo e dell’Europa (…); elaborare una proposta di “Parere di Iniziativa” per il Comitato delle Regioni d’Europa (…)” come recita il documento. Un documento importante quindi, che sarà diffuso in tutti i paesi con territori insulari in Europa; un punto di riferimento fondamentale, piattaforma programmatica per i prossimi mesi.