Contributo Integrativo Piccoli Comuni

06/03/2008

In seguito alla pubblicazione sul sito del Ministero dell’interno dell’elenco dei Comuni beneficiari del fondo integrativo, giungono presso l’ANCI segnalazioni di protesta e di plauso.
Una situazione apparentemente contraddittoria che conferma appieno quanto l’ANCI ha sostenuto sin dalla prima ora.
La modifica al provvedimento originario introdotta dalla Finanziaria 2008 ha determinato la situazione che, a seconda dei punti di vista, è positiva o negativa per i piccoli Comuni. L’abbassamento della soglia dal 30 al 25% per la popolazione anziana rispetto alla popolazione residente di ciascun Comune, ha determinato il passaggio dagli 809 Comuni beneficiari nel 2007 ai 1.974 del 2008. A fronte di tale aumento l’importo complessivo del Fondo è rimasto invariato per 55 milioni di euro. Pertanto i Comuni beneficiari nel 2007 si sono visti ridurre mediamente di 2/3 l’importo del contributo assegnato.
L’ANCI, sin dalla approvazione della Finanziaria 2007 che istituiva il Fondo, ha sempre sostenuto la incongruenza e incongruità del contributo, originariamente promesso in complessivi 260 milioni di euro (si veda comunicato dell’ottobre 2006) oltre alla richiesta di revisione dei criteri. Inutilmente si è proposto di sostenere, attraverso il Fondo integrativo, soprattutto i Comuni sottodotati, in un ottica di sussidiarietà.
L’attuale situazione, se è vero come è vero, che vede allargata la base di godimento del contributo crea notevoli problemi a quelle Amministrazioni che, confidando sulla triennalità della originaria previsione in Finanziaria 2007, avevano pianificato i propri bilanci con una maggiore previsione in entrata.
‘"Siamo stati purtroppo facili profeti" è l’amara riflessione di Secondo Amalfitano, Coordinatore nazionale della Consulta piccoli Comuni dell’ANCI. "Ancora una volta – continua – chi avrebbe dovuto darci ascolto non lo ha fatto. Siamo felici per i 1.165 nuovi Comuni beneficiari che si sono aggiunti agli 809 del 2007, ma per questi ultimi non possiamo non stigmatizzare le oggettive difficoltà in cui sono venuti a trovarsi: il piccolo capolavoro di far diventare negativo un fatto positivo è stato di nuovo realizzato. Sarà l’ultimo? Lo speriamo vivamente e confidiamo in una rapida chiusura di questo stato di precarietà politica che nuoce enormemente all’intero Paese e, come sempre capita, a farne le maggiori spese sono i soggetti più ‘Piccoli’ ".

 

Da anci.it

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